La moda è da sempre strumento di espressione per l’essere umano in molti ambiti. Il teatro ad esempio, in cui hanno lavorato grandi interpreti, ne è sempre stato influenzato; analogamente la moda, luogo in cui osare non è sempre sinonimo di peccato, è stata contaminata dal teatro. La Storia ci insegna che moda e costume si sono evolute parallelamente; è difficile immaginare una moda senza un passato.
Tutti gli stilisti, i direttori creativi e i vari designer hanno avuto bisogno di interfacciarsi costantemente con il passato per creare un nuovo presente, e non essere solo delle false copie. I costumisti a loro volta hanno bisogno di dimenticarsi momentaneamente del presente per immergersi nel passato e farlo rivivere, con corsetti, crinoline, gorgiere, gonne multistrato impreziosite da bottoni gioiello e nastrini microlavorati, tessuti broccati, taffetà e velluti per accomodare il corpo e renderlo attraente.
La stessa figura dello stilista è sinonimo di passato, oggi sostituita da quella del direttore creativo, che non rappresenta più il fondatore, l’imprenditore, il creativo e sarto della maison, ma è una figura che si occupa esclusivamente della parte creativa del circuito di lavorazione delle collezioni.
Stilista e costumista hanno inaspettatamente molte cose in comune, ancorati entrambi ad un passato a volte irripetibile, a una visione artistica che si fonde bene con l’analisi storica e l’ideazione applicata alla forma; ed entrambi sinfonia perfetta tra estro creativo e magistrale conoscenza storica delle tecniche di lavorazione e costruzione di un capo. Ambedue partono dallo studio e dalla ricerca stilistica, fino alla raffigurazione in bozzetto dell’idea accompagnata da tessuto/colore, proseguendo con la scheda tecnica e il cartamodello per le fasi di creazione del prototipo in teletta da sdifettare, concludendo con la creazione del capo finito.
Sarebbe utile per i fashion designer emergenti fare pratica in teatro, per respirare e vivere l’essenza del capo d’abbigliamento, comprendere come è stato concepito, dalla ricerca storica alle motivazioni che hanno spinto l’essere umano a farne uso, all’evoluzione e ai mutamenti che ha subito con il passare dei decenni. È una fase di lavorazione concettuale e pratica che di solito non si apprende in un ufficio aziendale di un marchio di moda.
Anche nella cattiva sorte, stilista e costumista hanno qualcosa in comune: spesso non hanno le risorse e le opportunità necessarie a tramandare le loro competenze e il loro talento. Le aziende di moda sono spesso troppo avide per costruire un team di figure senior qualificate, che trasmettano senza troppo gelosia il saper fare ai giovani che un giorno dovranno sostituirli. Nei teatri – quei pochi rimasti in vita e in buone condizioni – i costumisti, per lo più mal pagati e con budget troppo bassi, riescono a portare in scena solo una minima parte delle proprie capacità e conoscenze.
Entrambe queste figure professionali fanno parte del patrimonio italiano conosciuto nel mondo, e sarebbe un vero peccato se si estinguessero, perché se l’artigianalità verrà meno, anche la qualità che tanto contraddistingue il Made in Italy non potrà essere garantita.
È quindi necessario finanziare di più le piccole e medie realtà perché siano da traino anche per le multinazionali, che a volte sono carenti di figure artigianali specializzate.
I costumisti che si sono contraddistinti a livello mondiale:
•Adrian Adolph Greenberg considerato il primo costumista della storia, ideatore di abiti per centinaia di film dagli anni ’20 agli anni ’50.
•Edith Head considerata la costumista donna che ha vinto più Oscar e con più nomination nella storia del cinema: 8 statuette su 35 nomination ricevute.
•Irene Sharaff è stata 5 volte vincitrice dell’Oscar per i migliori costumi su 15 candidature tra il 1952 e il 1978.
•Deborah Nadoolman costumista e ideatrice di pezzi iconici nel mondo del cinema e della musica, è responsabile della giacca di pelle rossa indossata da Michael Jackson nel videoclip Thiller.
•Piero Tosi costumista italiano nominato 5 volte agli Oscar, ne vinse uno nel 2014 come Oscar alla carriera. Storico costumista di Luchino Visconti, ha collaborato con Federico Fellini, Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini e Franco Zeffirelli.
•Milena Canonero, allieva del grande costumista Piero Tosi, vanta 9 nomination agli Oscar e 4 statuette vinte.
Gli stilisti che si sono contraddistinti a livello mondiale:
•Coco Chanel
•Elsa Schiaparelli
•Karl Lagerfeld
•Gianni Versace
•Dolce e Gabbana
•Christian Dior
•Valentino
•Yves Saint Laurent
•Giorgio Armani
•Guccio Gucci
•Miuccia Prada
•Kenzo Takada
•Pierre Balmain
•Alexander McQueen
•Gianfranco Ferrè
Autrice dell'articolo sul costumista e lo stilista
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